Il suono della storia

Viaggio musicale attraverso gli strumenti ed i repertori dal “basso Medioevo al primo Barocco”

Lezione Concerto

Il Suono della Storia programma lezone concerto
Ipotizzare quale possa essere stato il primo strumento per fare musica, in altre parole quando è accaduto che un oggetto in grado di emettere un qualche "suono" sia stato riconosciuto come tale da qualcuno, è sicuramente difficile se non impossibile. Ciò che per qualcuno è qualche cosa che produce solo rumore per altri può essere uno strumento musicale, ovvero un oggetto in grado di produrre un suono.

La musica occidentale, quale oggi la conosciamo, ha origini lontane che però appartengono quasi per intero al regno dell'ipotetico; la musica è un’arte immateriale per eccellenza che utilizza come suo materiale espressivo primario il tempo. L'indagine storica sente la necessità di rivolgersi ad oggetti materiali tangibili ed indagabili e la musica del passato ha potuto lasciare traccia di se solo attraverso il mezzo della notazione musicale, ovvero attraverso un sistema di segni grafici più o meno adeguato alla rappresentazione di un’idea musicale.

La quasi totalità del repertorio musicale trasmessoci, e compreso tra X e XV secolo, è concepito per un'esecuzione essenzialmente vocale, quanta di questa musica poi sia stata utilizzata anche per un'esecuzione strumentale è difficile a dirsi. Nello stesso tempo, però, una ricca iconografia ci consegna immagini frequentissime di strumenti musicali, quasi a sancire una scollatura netta tra ciò che viene teorizzato e ciò che viene praticato. Di questi strumenti, così spesso raffigurati e menzionati, non resterà praticamente traccia.

Nessuno di questi strumenti, se non rarissime e poco significative eccezioni, si conserverà sino ad oggi per poterci consegnare una parte significativa di uno sforzo tecnologico ed artistico che porterà, proprio in questi secoli, impropriamente definiti come "bui", alla definizione ed al perfezionamento di tutti quegli strumenti musicali che saranno parte integrante del divenire della musica occidentale sin quasi ai nostri giorni.

La lezione/concerto si propone come introduzione all’articolato e complesso mondo della musica occidentale tra medioevo e rinascimento attraverso una serie di esempi musicali e di collegamenti storico/culturali. Il filo rosso lungo il quale si snoda questo breve viaggio nella “musica antica” è segnato dai timbri e dalle qualità espressive di una serie di strumenti musicali che hanno caratterizzato i diversi momenti, definendo e ridefinendo il loro rapporto con lo strumento primario: la voce umana.

Il programma di concerto prevede un repertorio articolato che dal Discanto cividalese, primo esempio di “polifonia primitiva” ascrivibile al patrimonio musicale del Patriarcato di Aquileia, passa poi attraverso le molte testimonianze tratte dal repertorio medievale: dagli esempi di musica trobadorica e trovierica provenienti dai territori francofoni alle Cantigas de Santa Maria di area spagnola, dalle Laudi centro italiane per passare poi ad esempi di musica da danza, presenti in Italia dal tardo Medioevo al primo ‘400. Arriviamo, poi, al “frizzante” universo rinascimentale, dove alla “frottola cinquecentesca” (composizione vocale/strumentale, spesso di tema amoroso) si passa alle canzoni secentesche e alle musiche per danza coeve.