Come mover di pianeti

Movimenti astronomici e dello spirito nelle coreografie della danza del tardo medioevo

Poi si cantando, quelli ardenti soli
si fuor girati intorno a noi tre volte,
come stelle vicine a’ fermi poli,
donne mi parver, non da ballo sciolte,
ma che s’arrestin tacite, ascoltando,
fin che le nove note hanno ricolte.

(Paradiso, canto X, vv. 75-81 )

come mover di pianeti1
Nella danza del Quattrocento possiamo trovare il primo esempio di coreografie documentate, raccolte in trattati manoscritti la cui lettura ne permette, per la prima volta, un tentativo serio di riproposta contemporanea.

Lo stile ed il portamento elaborato in un contesto di corte si ispira e si inserisce all’interno di un universo “armonioso”, che si esprime a sua volta in modelli coreutici che rimandano di frequente alle linee geometriche proprie delle orbite degli astri o – più “umanamente” – che ripropongono figure e disegni riconducibili ad architetture storicamente coeve o ad attività proprie dell’uomo.

Triangoli, cerchi, quadrati semicerchi che si incrociano, si sovrappongono, si separano; oppure movimenti – sul posto o nello spazio – che ripropongono giochi e schermaglie amorose.

L'universo simbolico all'interno del quale l'elaborazione coreografica quattrocentesca cresce, ed al quale attinge per sviluppare nuovi stimoli creativi, vede progressivamente il tentativo di “...porre l'artista e l'arte al centro non di un microcosmo ma del macrocosmo stesso, partecipe e creatore di una grandiosa volontà di ricercare e persino di trasformare un universo sempre più in espansione.”

La figura del principe - anch'essa posta, all'interno della nascente corte rinascimentale, in stretta relazione con l'universo (politico, in questo caso, ma pur sempre ammantata di una forte connotazione simbolica) - sostiene ed appoggia il tentativo dell'artista, tentativo che lo vede spesso destinatario e persino interprete prestigioso delle coreografie cortesi.

Da un punto di vista della forma spesso ad essere riproposta è una visione cosmologica che si esprime in forme coreografiche fortemente influenzate dalle teorie sul moto degli astri, l'orbita dei pianeti e dal ruolo simbolico che, di volta in volta, questi elementi con il loro movimento circolare, ellittico o intersecato da traiettorie geometriche verranno a rappresentare nell'elaborazione di coreografie originali.

Il programma si sviluppa proponendo Balli e Bassadanze, i 2 modelli coreografici su cui si basa la danza nel ‘400, alternandoli a interventi di canto-canzoni e frottole fra ‘400 e ‘500; gli interventi inseriti in una cornice “spettacolare” si articolano fra “ascolto” ed esecuzione” riproponendo così la prassi della “festa” all’alba del Rinascimento in Italia.

 

Esempi audio

Chiara Fontana

Falla con misura